Nel 2001, Carles Guillot ha perso un occhio a causa dell’impatto di un proiettile di gomma esploso durante uno sgombero nel quartiere di Gràcia, a Barcellona.
Nonostante l’agente della Policia Nacional responsabile dello sparo sia stato identificato, il giudice incaricato ha archiviato il caso in fase istruttoria. Dopo 11 anni e 2 mesi di processi e varie peripezie giudiziarie (che vanno dall’Audiencia Nacional al Tribunal Supremo, fino al Tribunal Constitucional), la giustizia spagnola ha negato qualsiasi tipo di risarcimento alla vittima.
Vogliamo che la pratica di ignorare le vittime di violenze commesse dalla polizia, che garantisce a quest’ultima la massima impunità, non sia più la norma imperante in Catalogna e nel resto dello stato spagnolo.
È per questo motivo che abbiamo deciso di portare il caso di Carles alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, nella speranza che simili violazioni dei diritti fondamentali possano non ripetersi più.
Descrizione del progetto. Caratteristiche, punti di forza e peculiarità.
Gli avvocati Jaume Asens e Anaïs Franquesa difenderanno il caso davanti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, citando lo stato spagnolo per violazione degli articoli 6.1 (“Diritto a un equo processo”) e 3 (“Trattamento inumano e degradante”) della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.
Motivazione e a chi si dirige il progetto
Questo progetto è destinato a tutte le persone che dimostrano sensibilità verso il tema dei diritti umani, della giustizia e della mancata applicazione delle leggi vigenti in materia, sia in Spagna che nel resto del mondo.
La causa si dirige anche a tutte le persone convinte che l’impunità di cui gode la polizia costituisca una prassi antidemocratica.
Obiettivi della campagna di crowdfunding
L’obiettivo principale di questo progetto è presentare la denuncia presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Confidiamo che un’eventuale vittoria in questo caso possa spingere la giustizia spagnola a svolgere indagini più approfondite sulle denuncie presentate contro le forze dell’ordine, ponendo fine così alle attuali vicissitudini giudiziarie.
Allo stesso tempo, crediamo che una sentenza favorevole possa generare una giurisprudenza applicabile a qualsiasi stato e cittadino dell’Unione Europea.
Esperienza previa e team
Gli avvocati che presentano la denuncia hanno un’esperienza consolidata nel campo dei diritti umani.
Nello specifico, Jaume Asens è membro della Commissione di Difesa dell’Illustre Collegio di Avvocati di Barcellona e membro dell’Osservatorio DESC (Diritti economici, sociali e culturali). A livello internazionale ha partecipato a commissioni internazionali come quella del Chiapas (2000) o dell’AED (Avvocati Europei Democratici) e del Legal Team di Genova 2001.
In ambito professionale, ha iniziato a esercitare la professione come avvocato penalista nel 1995. Uno dei suoi primi casi è stato quello del CSO (Centro sociale occupato) del Cinema Princesa. Da allora si è segnalato come difensore dei diritti umani nell’ambito dei movimenti sociali. Ultimamente ha rappresentato la FAVB (Federazione delle Associazioni di Quartiere di Barcellona) nel ricorso contro le ordinanze civiche o in denunce collettive per casi di corruzione come quello del Palau della Musica ( caso Millet), della Ciutat Vella (centro storico) e dell’hotel Palau.
Nel ruolo di accusa ha rappresentato vari collettivi in casi legati al mobbing immobiliare, alla memoria storica e alla tortura, e varie vittime di crimini contro l’umanità presso l’Audiencia Nacional (per esempio, nel caso Guantanamo o in quello della Freedom Flotilla).
Anaïs Franquesa, specializzata in Diritto internazionale dei diritti umani e in diritto penale, ha lavorato e attualmente ancora collabora con l’Istituto dei Diritti Umani della Catalogna. È membro del legal team del collettivo “Rereguarda en Moviment, Plataforma Solidària contra la Repressió” (Piattaforma Solidale contro la Repressione). Tra le cause in cui è coinvolta vanno segnalate quella contro gli aviatori italiani che bombardarono Barcellona nel 1937, il processo presso l’Audiencia Nacional per il genocidio in Rwanda, e diverse altre cause penali connesse con la repressione dei movimenti sociali a Barcellona.
I membri dell’associazione Stop Bales de Goma collaborano ad attività di diffusione in reti sociali, azioni/manifestazioni di strada e, laddove possibile, con partecipazioni di altro carattere mediatico.