Abbiamo creato un processo di disegno collettivo che possa integrare la partecipazione libera e variabile di tecnici appassionati. Allo stesso modo creeremo l'edificio: collettivamente e secondo la capacità e la libera disponibilità di ogni persona. Costruiremo una sala di circa 90m2, destinata a varie attività, con materiali come la paglia, l’argilla, la canapa, la canna di fiume e la calce… e questo nella migliore ubicazione, nel cuore della città di Barcellona!
Ci implichiamo con passione e proponiamo con allegria una sfida d’ innovazione collettiva che possa mostrare ai cittadini e al mondo che é possibile autocostruire un artefatto con queste caratteristiche in pieno centro storico, impiegando materiali sani e naturali che saranno riutilizzati come compost alla fine del ciclo di vita dell’edificio.
Il cantiere sará aperto a tutti i cittadini, avrà una durata di circa un anno e offrirà la possibilità di utilizzare uno spazio ubicato nel centro della città ed a fianco di grandi strutture culturali come il MACBA (Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona), il CCCB (Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona) e la Facoltà di Geografia della UB (Università di Barcellona), affinché i cittadini possano incontrarsi e confrontarsi con professionisti di diversi ambiti e, tra tutti possiamo apprendere ed appoggiarci rispettivamente per poter vivere in un ambiente piú sano e giusto.
Autocostruzione di un edificio con materiali naturali compostabili nel cuore del centro storico di Barcellona per la creazione dello spazio autogestito “BioBui(L)t - Txema”, destinato ad attivià di formazione, ricerca, divulgazione e promozione di pratiche di costruzione naturale e salutare nel Mediterraneo.
Vogliamo creare uno spazio di incontro e intercambio tra cittadini, che possa permettere di apprendere e fomentare le capacità di creazione e scambio che ciascuno possiede, sperimentando sistemi innovatori di comunicazione e di lavoro collettivo.
Le attività progettuali prima ed il processo di costruzione in se, vogliono recuperare la dimensione sociale e comunitaria del processo della costruzione.
Il progetto é aperto a tutti ed i risultati ottenuti e le attivitá sviluppate saranno accessibili ai cittadini, al di là della disponibilitá e delle risorse di ciascuno.
Le motivazioni principali riguardano l'urgenza di poter creare e dimostrare che altre forme di costruire e vivere la città sono possibili.
Di fronte della devastante economia attuale, per poter aprire nuovi cammini, pensiamo che sia assolutamente necessario creare spazi di costruzione collettiva que provengano dalle apportazioni di settori e da atteggiamenti vitali molto diversi tra loro, ma connessi dal desiderio / necessità di poter creare e vivere in spazi più sani, più umani e più ricchi in opportunità e risorse, senza dover compromettere le generazioni future e/o determinati settori della cittadinanza.
Attraverso questo progetto di costruzione collettiva, perseguiamo le seguenti mete:
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Sperimentare e raccogliere dati tecnici attinenti all’uso di materiali come paglia / argilla / canapa...
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Formazione di tecnici e cittadini nelle pratiche di costruzione salutare e impiego di materiali sani e naturali.
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Fomento dell'innovazione tecnologica e della capacità di lavoro collettivo dei cittadini.
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Creazione di uno spazio - mostra - esempio di buone pratiche in trasformazione dell'impatto ambientale e sociale della costruzione.
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Costituire uno spazio d’incontro e intercambio tra professionisti di varie discipline ed i cittadini, così come uno spazio destinato alla celebrazione di esposizioni, promozione e dibattito per la riflessione sulle dinamiche di partecipazione della cittadinanza in progetti collettivi.
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Appoggio a piccole imprese e/o professionisti compromessi con la salute nella costruzione.
Il progetto ha inizio grazie all’impuslo dei volontari dell’Associazione BaM (bioarchitettura mediterranea), coordinati da V.Maini, bio- architetto specializzata in costruzioni in paglia e appassionata / compromesa in imprese che sembrano impossibili.
Con loro lavorano:
E. Silvestre, biòloga con un passato come ricercatrice in genètica e pionera in studi di bioabotabilitá e relazione tra architettura e patologia ambientali.
T. Solanas, architetto che possiede una ampia esperienza professionale. Implicato attivamente nella costruzione di spazi di dibattito ed appoggio collettivo tra istituzioni e realtá informali, come per esempio la “Agrupació AUS” (architettura e sostenibilità) o la cooperativa J. Capell del collegio degli architetti di Barcellona.
Questo nucleo iniziale ha fomentato e reso possible varie attivitá di formazione e dialogo come: congressi, esposizioni ed itinerari per la divulgazione di buone pratiche e conoscenza nell’ambito della relazione tra architettura e salute. Questa equipe ha anche aperto il processo del progetto che presentiamo alla partecipazione di altre entitá e/o tecnici interessati.
Attualmente il progetto conta con il compromesso di un gruppo di circa 20 professionisti ed attivisti, così come con l’appoggio di entitá come Permacultura Barcellona, Investigazione Canyera, SiteSize, COAC Barcelona ed imprese che offrono materiali, come Slow-House (terra), Casaspasivas (paglia), Hempsystem (canapa), Olab – Labs (produzione digitale).
Grazie al processo BioBui(L)t abbiamo potuto superare le barriere dei topici tra “famiglie”, creando cosí le condizioni affinchè gruppi e singole persone, che normalmente non lavorano insieme, possano elaborare e appoggiare congiuntamente un progetto.
Nel cambio, tra fase di progetto e fase di costruzione, abbiamo vissuto l’improvvisa ed inaspettata perdita di Txema, un collaboratore aperto ed appassionato, il quale ci ha permesso di comprendere la fragilità delle apportazioni di ciascuno di noi. Abbiamo deciso quindi, di ribattezzare il progetto in suo onore ed in quello della sua famiglia che ci hanno dimostrato l’assoluta importanza del saper sognare e compromettersi con i sogni.